La poesia di D'Annunzio

La poesia di Gabriele D'Annunzio assume vari stadi, possiamo partire dalle sue prime poesie giovanili. Abbiamo già detto che esordì nel 1879 con " Primo vere ", titolo che rimanda alla primavera. L'anno successivo ripresentata, a causa della notizia della morte dello stesso autore in seguito alla caduta da cavallo (poi smentita, difatti soggiornerà presso la casa della cugina).


Nel 1903 uscirono le sue Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi, nelle quali voleva rafigurare la sua visione del mondo. Il progetto era formato da 7 libri intitolati a vari personaggi mitologici:
  • Maia
  • Electtra
  • Alcyone 
  • Merope
  • Asterope
Il titolo fa riferimento al " Cantico delle creature di San Francesco ". L'ultimo periodo dannunziano fu legato alla pubblicazione dell'opera " Forse che si, forse che no ", che segnò la fine del periodo precedente e l'inizio del suo carattere autobiografico.

Le opere di questo periodo sono: " Il Libro segreto ", " il compagno dagli occhi sena cigli ", " La contemplazione della morte ", temi molto legati alla fase finale della vita. Nel 1916 cambia nuovamente e arriva alla composizione del " Notturno ", l'autore era stato colpito da un cecitudine di un occhio e qui scrive riguardo l'esplorazione delle ombre (introducendo l'impressionismo).


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