Le varie teorie sul pareggio del bilancio statale - riassunto

Il bilancio dello Stato deve pareggiare? Domanda molto importante che contraddistingue rispetto ad una società, il bilancio statale. Possiamo pensare che debba pareggiare, in quanto deve soddisfare i bisogni della popolazione e non produrre in primis utile. Ma se pensiamo all'uguaglianza tra ceti sociali, lo Stato copre molte spese, superiori alla sua disponibilità (questo porta a deficit).


                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       
Per la finanza neutrale, lo Stato deve realizzare un pareggio di bilancio a fine anno, dato che non ha interesse di incrementare il proprio patrimonio. Per quanto riguarda il deficit, ci può essere ma solo in casi eccezionali e straordinari (come guerre, calamità naturali e altri eventi). Ma se lo Stato è vincolato da obiettivi da rispettare (limiti dell'Unione europea) e obiettivi prefissati internamente? In questo caso ci troviamo in deficit, ma non per eventi eccezionali.
Ci vengono incontro due teorie: Quella del bilancio ciclico, quella del doppio bilancio e del bilancio funzionale .
Doppio Bilancio
È una teoria di origine americana/scandinava, che trae le sue origini dall'applicazione negli anni Trenta. L'applicazione è molto semplice, si prevedono due bilanci: uno in conto capitale per gli investimenti e uno corrente. Il primo può chiudersi in deficit, ch verrà recuperato nel medio-lungo termine, il secondo invece deve chiudere in surplus oppure in pareggio (ma non in deficit).
Bilancio Ciclico
In questa teoria, invece è lo Stato che deve correggere lo stato di crisi dell'economia. Difatti venne impiegata nel 1930 in Germania, quando venne aumentata la spesa pubblica e diminuita la pressione fiscale, risultato finale fu un disavanzo del bilancio, che verrà restituito nelle fasi di espansione economica (che produrranno avanzo). Incentrato sulla ripresa del mercato economico.
Bilancio funzionale
Questa teoria si basa sulle teorie keynesiane, applicata dagl inglesi negli anni '40. Viene messo in secondo piano il pareggio di bilancio e si valuta la situazione economica generale, ovvero si utilizzano gli strumenti economici dello Stato (finanziamenti, nuove imposte e nuove norme ) per raggiungere un buon livello economico. Senza aver l'obiettivo del pareggio di bilancio, ma se favorevole si può andare anche in deficit.
Bilancio di pieno impiego o occupazione (sottocategoria del bilacio funzionale)
Nel caso di questo bilancio, non è prefissato l'obiettivo di pareggio di bilancio, ma il deficit può aiutare la piena occupazione statale (come avvenne negli anni Sessanta negli Stati Uniti). L'obiettivo principale è l'occupazione della popolazione, al fine di far riprendere il mercato economico: aumentando le commesse pubbliche, si occupano più persone (ma non attraverso l'aumento dei tributi, ma bensì con prestiti, concetto del deficit spending). Ma se si aumenta troppo la spesa pubblica, si giunge a rischi molto gravi e duraturi. Pertanto è necesario favorire la ripresa economica, ma sempre rispettando il pareggio di bilancio. (Politica congiunturale).
La teoria di Haavelmo
Secodo questo eonomista, nei periodi di recessione, lo Stato deve imporre nuove imposte per aumentare la spesa pubblica e far entrare in circolo il denaro risparmiato dalla popolazione. In questo modo il sistema economico viene alterato, difatti lo Stato alimenta maggiormente i consumi e gli investimenti (ripresa dell'economia). Il problema è che le imposte vengano mantenute, anche dopo superata la crisi. 
Critiche al deficit di bilancio
Giustamente altri economisti, come Buchanan ha affermato che il deficit sarà a carico delle nuove generazioni e quindi, con effetti controproducenti. L'unico modo per raggiungere il pareggio, è l'imposizione di limiti da parte del legislatore

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